°~Shur'tugal~° Il forum dei Cavalieri dei Draghi [Eragon, Eldest, Brisingr, Inheritance]

L'inizio del viaggio

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view post Posted on 8/1/2012, 23:05
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«Parlato Daenerys»
«Parlato altrui»
"Pensato"
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Daenerys si guardò intorno.
Aberon era una città stupenda, era innegabile, ma non poteva fare a meno di sentirsi a disagio di fronte a quelle costruzioni enormi che parevano quasi caderle addosso.
Sua madre, Rekla, le aveva detto diverse volte che avventurarsi da sola nella grande città poteva essere controproducente e avrebbe fatto meglio a portare con sé Jhogo e Qoto, due ottimi combattenti, ma non ne aveva voluto sapere: sarebbe stata abbastanza nel centro dell’attenzione da sola senza i due guerrieri armati fino ai denti.
Cavalcava la sua puledra, Pioggia, e doveva tenerla al passo dato che era nel bel mezzo della strada principale della città e molta gente le camminava affianco.
Sapeva che tutti stavano guardando la strana ragazza dai capelli biondissimi, vestita con quelli che per loro erano stracci o poco più, in sella a una cavalla completamente bianca che trasportava due bisacce e un lungo bastone riccamente decorato.
Aveva paura di perdere il suo bastone, doveva ammetterlo almeno con sé stessa: se l’avesse perso, si fosse rotto o glielo avessero rubato, non sarebbe mai stata in grado di tornare a casa senza quello.
Era impaziente: tutti quegli sguardi non le piacevano e voleva sbrigarsi a trovare un posto in cui lasciare Pioggia e la maggior parte dei suoi averi, in modo da potersi muovere più liberamente per la città e trovare più facilmente gli oggetti di cui necessitava.
Immediatamente, il suo pensiero tornò al sogno.
Era sdraiata sotto le stelle, nel centro dell’accampamento della tribù; le piaceva, le dava un senso di rilassamento inimmaginabile.
Non c’era nessuno intorno a lei, ma non le dispiaceva: quando provava a osservare il cielo, aveva sempre molte persone intorno che le chiedevano di interpretare per loro i movimenti stellari, in modo da sapere quale comportamento seguire.
Era un particolare del suo ruolo che sopportava molto poco, dato che riteneva che una persona per vivere davvero dovesse fare le sue scelte in piena autonomia, senza influenze esterne. In pochi apprezzavano questa sua mentalità, ma non intendeva cambiare.
Improvvisamente, la coda della costellazione del Drago si illuminò e lei poté osservare il passaggio di una splendida cometa blu, che rimase a lungo splendente nel cielo.
Avvertiva qualcosa di diverso nell’aria.

Quando si era risvegliata, continuava a provare quella sensazione; inizialmente aveva pensato che fosse un rimasuglio del sogno, ma dopo circa un’ora aveva dovuto ricredersi: qualcosa era davvero cambiato in Alagaësia.
Aveva assunto la posizione di meditazione insegnatala dalla sua maestra subito dopo aver raggiunto lo spiazzo fuori dall’accampamento e si era messa in connessione con la natura; aveva avvertito in questo modo il cambiamento nell’ordine del mondo e aveva continuato a meditare cercando di comprendere in cosa consistesse, ma non ci era riuscita.
La mattina dopo era andata da Fadawar e gli aveva chiesto, dopo averlo trascinato da parte, se i Varden si trovassero ancora sul Farthen Dûr; lui l’aveva osservata con sospetto ma aveva confermato.
Subito dopo pranzo era partita.
“Ho fatto un lungo viaggio” pensò, osservando una vecchia signora sgridare un bambino che le era passato davanti facendo agitare Pioggia. “Da Roccascissa fino a qui e ancora non ho terminato”.
«Signora, non si deve preoccupare: Pioggia è una puledra molto mansueta e non si sarebbe mai imbizzarrita dato che è abituata ad avere bambini che le girano intorno» disse alla vecchia in un momento di pausa. «A suo nipote non sarebbe successo nulla. Ora, sarebbe così gentile da indicarmi una locanda dove lasciare le mie cose e passare la notte?» chiese con un sorriso.
La vecchia, inizialmente disgustata dal suo vestiario e la sua sporcizia, le sorrise di rimando, mettendo in mostra i pochi denti: «Potresti provare al Fiore Rosso: lì c’è sempre posto dato che non è sulla strada principale, bensì in periferia. Se sai difenderti, è il posto perfetto nonché molto discreto» le rispose la donna strascicando le parole.
Dopo essersi fatta dire come raggiungere la locanda e dopo aver ringraziato e salutato, spronò al passo Pioggia; circa un quarto d’ora dopo era davanti alla porta della locanda.
«Buongiorno! Vuole affidarmi il suo cavallo?» le chiese un ragazzone vedendola avvicinarsi.
«Sì, grazie!» gli rispose con un sorriso. «Un attimo solo che scarico un paio di cose, d’accordo?». Smontò dalla sella e subito si avvicinò alle armi e al bastone; legò la daga in vita, il pugnale lo infilò nello stivale e si coprì con un mantello per evitare di dare troppo nell’occhio, anche se sapeva che sarebbe stata notata dato che portava l’enorme bastone con sé.
Lanciò una moneta di rame al giovane dicendogli che doveva trattare bene la sua Pioggia e entrò nella locanda dopo un profondo sospiro.
L’interno non era così male: in pietra e legno, varie torce erano accese in punti strategici della stanza in modo da illuminarla completamente; tavoli rotondi e quadrati facevano la loro bella figura assieme alle sedie all’interno dell’ampio salone su cui erano affacciate due rampe di scale – una chiusa da una corda di traverso – e diverse porte che probabilmente portavano a salottini privati.
Non era molto pieno, ma le persone che sedevano ai tavoli e al bancone le incutevano una certa agitazione: doveva stare attenta a come muoversi.
«Mi scusi, oste, ci sarebbe una camera libera?» chiese. «Ho lasciato la mia cavalla nella stalla e vorrei un pasto caldo e un posto dove passare la notte prima di rimettermi in cammino».
«Ci sono diverse camere libere» le rispose l’uomo squadrandola. «Penso che a te andrebbe bene questa qui» le disse passandole una chiave presa da sotto il bancone.
«Grazie! Potrebbe portare al tavolo una minestra?» chiese e, al cenno del capo dell’uomo, si diresse verso un tavolo all’angolo della sala.
Appoggiò il bastone contro il muro stando bene attenta che non cadesse e poi si sedette togliendosi il mantello perché forse mostrare le armi, forse, le avrebbe evitato guai anche se sapeva bene che una donna con le armi, da quelle parti, era strana se non sospetta: Aberon non era in guerra. “O almeno non ancora” pensò amara, sapendo come andavano le cose nel resto dell’Impero.
A volte, fare parte di una tribù nomade era utile: nessuno ti vedeva davvero.

Troppo lungo? ^^" Mi sa che mi sono fatta prendere la mano! Scusate, è che io letteralmente amo Daenerys! *__*
 
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ginny99
view post Posted on 5/2/2012, 01:15




:*Amy*: Ero un quella appartata locanda ad Aberon, mi spostavo in continuazione, ero ancora spaventata dal fatto che mi trovassero i miei genitori e mi constringessero a giurare fedeltà nell'antica lingua a Galbatorix e all'Impero. Ora vivevo lì, nel Surda, ma presto sarei andata via, non restavo mai troppo nello stesso posto. Sarei rimasta nel Surda con i Vanden. Uscii dalla mia stanza mettendo la chiave nella tasca del vestito giallo, mi assicurai di avere il pugnale e il fermaglio con lo zaffiro, il mio portafortuna. Una volta arrivata al piano terra, vidi che i tavoli erano tutti pienissimi, tranne uno in cui c'era una ragazza dai capelli tanto biondi da sembrare bianchi, feci un cenno di salute all'oste e mi avvicinai alla ragazza.
"scusa, posso sedermi?" Chiesi timidamente, ero timida per natura e non riuscivo a superarla "è tutto pieno" aggiunsi a mo' di scusa, era fatta così ed ora ero molto nervosa speravo che la ragazza non si arrabbiasse
 
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view post Posted on 13/2/2012, 20:18
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Daenerys alzò lo sguardo, osservandosi intorno e poté dirsi fortunata di aver trovato un tavolo libero.
Si appoggiò alla parete dietro di sé e cominciò a intrecciare una ciocca di capelli per passare un po’ il tempo fino all’arrivo della sua cena; "Scusa, posso sedermi? È tutto pieno" disse una voce al suo fianco, facendole sollevare immediatamente lo sguardo.
Alla sua destra c’era una giovane donna che aveva sicuramente qualche anno più di lei, dai lunghi capelli marroni dello stesso colore dei suoi occhi; indossava un vestito giallo molto carino, ma era il portafortuna a forma di margherita a calamitare la maggior parte dell’attenzione.
Dany sorrise e annuì: «Certo, non ci sono problemi, siedi pure» le disse, poi aggiunse: «Io sono Daenerys», ma evitò di continuare a parlare: in fondo, aveva davanti una perfetta estranea – molto timida a quanto sembrava, ma pur sempre un’estranea.
 
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ginny99
view post Posted on 9/3/2012, 23:50




:*Amy*: La ragazza acconsentì, doveva avere più o meno la mia età a osservarla bene "grazie mille" dissi sedendomi "io sono Amy" non dissi il mio cognome, se Daenerys fosse stata dalla parte dell'impero avrebbe saputo chi erano i miei genitori comunque era meglio non aggiungere altro, per sicureza.
"E' da molto che sei qui?" Chiesi per fare conversazione, intanto arrivò l'oste con la minestra per lei, io non volevo niente.
 
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view post Posted on 10/3/2012, 16:09
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È da molto che sei qui?” chiese Amy e Daenerys annuì, ringraziando con lo sguardo e un cenno del capo l’oste che le aveva portato la minestra.
La bionda, poi, si rivolse nuovamente alla nuova conoscenza: «Sono appena arrivata in città, ma non penso di rimanere qui molto, nonostante Aberon sia veramente stupenda; purtroppo, molti affari urgenti mi chiamano altrove» disse, immergendo il cucchiaio nel piatto e gustandosi la sua cena.
Alzando gli occhi, notò che Amy non aveva nulla da mangiare e subito si diede della stupida: «Perdonami! Non volevo essere maleducata! Hai fame? Ne vuoi un po’?» le chiese. Se sua madre Rekla avesse saputo quello che aveva fatto le avrebbe dato talmente tanti scapaccioni che avrebbe avuto un mal di testa da record; non era mai stata una donna da far arrabbiare, Rekla…
Poi si decise a fare un po’ di conversazione: «Mia madre si arrabbierebbe se sapesse che sono stata così maleducata! Tu, invece, abiti qui ad Aberon? Ah, che domanda stupida: se abitassi qui non saresti in questa taverna, giusto? Beh, sei del Surda?» chiese, cercando di essere cortese ma non invadente.
 
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ginny99
view post Posted on 11/3/2012, 17:50




:*Amy*: "ti ringrazio, non ho fame" dissi sorridendod, anche io mi sentivo così imbarazzata a volte.
Quando la mia interlocutrice nominò la madre pensai a mia madre, lei probabilmente prima di suonarmele avrebbe controllata da che parte stava l'interlocutore poi se fosse stato da Galbatorix come lei e come avrei dovuto fare io, mi avrebbe scullacciata se invece era dai Vanden, lo stesso perchè non dovevo fraternizzare con il nemico.
Non aveva avuto un buon rapporto con i miei genitori, sin dall'inizio pensavoo che sbagliassero, che fossero dalla parte sbagliate e sin dall'inizio, in casa non facevo altro che discutere con loro. Poi avevo avuto il buon senso di scappare prima che fosse troppo tarsi "mi sposto in continuazione, ma generalmente sto nel Surda, con i Vanden" mi rendevo conto che era pericoloso dire queste cose, ma non avevo paura.
 
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view post Posted on 11/3/2012, 23:40
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Daenerys osservò l’altra ragazza incupirsi quando nominò sua madre, ma decise di non essere invadente: a lei non sarebbe piaciuto se una perfetta estranea si fosse impicciata dei suoi affari.
La risposta della ragazza la lasciò piacevolmente stupita: «Davvero? Io invece devo raggiungere i Vanden, devo vedermi con Ajiahd per conto della mia gente; tu lo conosci? Che tipo è?» chiese, sinceramente curiosa.
Era felice di sapere che anche la sua nuova conoscenza era un’appartenente dei Vanden e che così non avrebbe dovuto stare attenta a ogni singola cosa che le sarebbe uscita dalla bocca; certo, anche se si trovavano nel Surda, questo non voleva necessariamente dire che ogni abitante del paese era schierato con i ribelli. Nei suoi viaggi in quel territorio aveva trovato anche molte persone che ritenevano Galbatorix il vero e giusto re.
“Roba da non crederci!” pensò, ritornando con la mente all’incontro-scontro con una spia nemica. Sperava ardentemente che cose del genere non le sarebbero più accadute.
 
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ginny99
view post Posted on 18/3/2012, 21:06




:*Amy*: Ah, la ragazza era deri Vanden? Tutto bene allora! Mi rilassai un po' sentendo le sue ultime parole e mi affretai a risponderle "non lo conosco di persona, ma sembra molto gentile, conosco meglio la figlia e anche lei è piuttosto disponibile" dissi in realtà non ne sapevo molto, però mi avevano accettata nonostante le mie origini e questo per me era molto importante, molto
 
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view post Posted on 18/3/2012, 23:42
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Daenerys sorrise a quelle parole, sempre più desiderosa di rivedere Ajiahd e Nasuada: quando era stata alla sede dei Vanden al seguito di Fadawar non aveva avuto occasione di scambiare quattro chiacchiere con i due oltre alle solite frasi di circostanza, anche se entrambi le avevano fatto un’ottima impressione.
«Sei diretta anche tu alla sede dei Vanden? So che si trovano nel Farthen Dûr, anche se non so bene come raggiungerlo: puoi darmi una mano? Non ho voglia di cercare qualcun altro, con il rischio di incontrare una spia!» esclamò, non curandosi del fatto che non sapeva nulla di quella Amy: poteva benissimo essere lei la spia! Purtroppo – o per fortuna – era nel suo carattere essere così ingenua.
 
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ginny99
view post Posted on 23/3/2012, 21:58




:*Amy*: "sì si trovano nel Fathen Dur" dissi annuendo "sto andando propio lì quindi potremmo andare insieme" aggiunsi sorridente. Non avevo mai avuto compagnia nei miei continui viaggi. Era venuto il momento di cambiare aria quindi sarei andata nel fathen dur
 
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view post Posted on 24/3/2012, 23:35
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xRAd5La bionda annuì contenta, evitando di battere le mani solo per il rispetto che aveva per se stessa: non voleva sembrare completamente pazza.
«Siamo d’accordo, allora: andremo insieme dai Vanden» disse, poi osservò l’altra ragazza: «Tu hai una camera in cui stare? Dovremmo chiedere all’oste se ne hanno una vuota…» mormorò pensierosa.
Si girò poi verso il bastone, per controllare se fosse ancora lì, tastando infine le sue armi come rassicurazione: cominciavano a esserci brutti personaggi lì in giro.
 
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ginny99
view post Posted on 24/3/2012, 23:39




:*Amy*: Annuii "Io ho già una camera, qualche giorno fa sono andate via un po' di persone per cui dovrebbero esserci stanze libere" dissi sicura, iniziava a essere tardi e fra poco il locale si sarebbere riempito di persone poco raccomandabili
 
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view post Posted on 26/3/2012, 19:26
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Daenerys annuì a quelle parole, diventando sempre più tesa: aveva ancora il pietto davanti a sé, ma l'appetito le stava passando, dato che il posto, ormai, si stava rivelando sempre più pieno di gentaglia. E sì che le avevano parlato bene del posto.
Osservò un tizio piuttosto cupo, di corporatura massiccia, sedersi al tavolo vicino lanciando a entrambe un’occhiata, poi si perse a osservare il resto della locanda: a parte l’omone lì di fianco, c’era soltanto un gruppetto di sette persone che non sembrava avere le migliori intenzioni. Anzi, ghignavano malignamente nella loro direzione.
«Che ne dici di andare in camera? Vogliamo discutere della partenza o possiamo semplicemente rivederci domattina?» chiese con un sorriso tirato.
 
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ginny99
view post Posted on 30/3/2012, 18:45




:*Amy*: "discutiamo qualche dettaglio?" Chiesi in risposta, in effetti non era il momento adatto per stare lì, la sera si riempiva di gente strana la locanda, ma capitava dappertutto.
Guardai le persone in effetti non erano tipi raccomandabili e noi eravamo due ragazzine indifese e potevano attacarci in ogni momento
 
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view post Posted on 2/4/2012, 18:00
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Dany annuì, alzandosi in piedi e facendo un cenno all’oste per ringraziarlo della cena.
Prese in mano il prezioso bastone e si avviò verso le scale per recarsi nella sua stanza; aveva varie cose da discutere con Amy e sapeva, come la nuova conoscenza, che parlarne domattina o sotto assieme a tutti quegli uomini non sarebbe stato il massimo.
Una volta in corridoio ci mise un po’ a capire qual era la porta giusta, ma fortunatamente aprì velocemente la serratura, spalancando la porta; vide una stanza spoglia, contenente un letto, un comodino con sopra un lavabo, un armadio e una scrivania, ma nulla di più. Non che si aspettasse qualcos’altro.
Entrò in camera e aspettò che Amy la raggiungesse prima di invitarla a sedersi sull’unica sedia disponibile, mentre lei si sedette sul letto.
«Allora, io comincerei con il discutere delle provviste: dovendo arrivare fino al Farthen Dûr, quelle che ho al momento basteranno per entrambe solo per un paio di giorni e non so quanto durerà il viaggio. Tu come sei messa?» le chiese.
 
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25 replies since 8/1/2012, 23:05   239 views
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