Partenza

Alzo inquieta lo sguardo verso l'alto, sono a Doru Areaba, la città dei Cavalieri dei Draghi.
Nell'edificio mezzo scoperchiato e che un tempo apparteneva a Lunick.
Chiudo gli occhi e trattengo le lacrime nel ricordare il Cavaliere, un tempo era il mio migliore amico, era stato il primo a credere che dentro di me ci fosse ancora del buono.
Era riuscito ad incantarmi con i suoi magnetici occhi viola e i capelli biondo cenere.
La sua dragonessa nera, Wivern, l'adoravo.
Scuoto la testa e mi alzo in piedi.
"è ora di partire, non possiamo più stare nascosti aspettando non si sa cosa" dico a Morngl, la sghrr bianca, Black Angel, lo stallone nero e a Kiba, il mio uccello violaceo.
Preparo in fretta i miei effetti personali, che stanno in una semplice bisaccia a tracolla.
Poi controllo che le mie armi siano bon nascoste e aggiungo qualche incantesimo protettivo (oltre a quelli che già ci sono) attorno a me a al Cuore dei Cuori di Vervada.
*Pronta, Vervada?* le chiedo.
*Vai, la mia forza è con te* la sua voce mi risponde nella mente.
So che non mi aiutarà contro altri maghi, ma la sua presenza è comunque confortante.
Prima di partire vado a fare un ultima passeggiata per Doru Aeraba: non la rivedrò per parecchio tempo.

Ecco una di quelle cose a cui, a meno che tu non stia per farle davvero, non riesci a credere tanto sono assurde.
*Io che lascio Vroengard?! Ma che accidenti sto facendo!?* mi chiedo con un sospiro avviandomi, subito seguita dai miei fedeli animali.
*Stai calma, mia cara, vedrai che si sistemerà tutto, io ora devo cadere in trance in modo che nessuno possa rintracciarmi* dice Vervada, subito dopo sento la sua presenza sgusciare fuori dalla mia mente e scomparire.
Sospiro, trovo che tutto questo sia ingiusto!
"Andiamo, non possiamo più rimanere in preda degli eventi" dico quasi a me stessa facendo i primi passi del mio lungo viaggio per raggiungere la resistenza a Galbatorix.

Camminavo veloce con accanto Morngl, Kiba e Blackie accanto. Fra poco ci separeremo e io resterò sola, a parte la loro saltuaria presenza.
Mi fermai davanti ad una grande costruzione in pietra. La conoscevo: era l'entrata per il tunnel che mi avrebbe condotta ai margini dell'Impero.
Il tunnel era scuro ma io non facevo molta fatica a vedere quello che c'era davanti a me.
Anche perchè, diciamocelo, non era la prima volta che lo percorrevo.
Passò un ora ... due ... tre ... iniziavo ad avere fame, ma sapevo che non potevo fermarmi troppo tempo li dentro: la magia che aveva intaccato Vroengard poteva essere entrata anche li e ogni secondo aumentavano le possibilità di essere uccisi.
Finalmente, dopo otto ore di marcia, arrivammo alla fine del tunnel. Perfino io, nonostante la resistenza elfica, ero stanca.
Mi guardai attorno, nostando che mi trovavo in una spiaggia conosciuta e arrossii impercettibilmente quanto mi ero ... ehm ... divertita l'ultima volta che ero stata li.