°~Shur'tugal~° Il forum dei Cavalieri dei Draghi [Eragon, Eldest, Brisingr, Inheritance]

Pianificare

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view post Posted on 5/3/2012, 23:20
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«Parlato Geralt».
«Parlato altrui».
"Pensato"
Geralt si incamminò per la strada, sbuffando e inveendo contro chiunque gli ostacolasse la strada: non era proprio giornata, quella!
Aveva appena ricevuto un dispaccio urgente da Urû’baen firmato dall’imperatore in persona e adesso tutti i suoi piani dovevano essere presi in mano, rivisti e corretti! Un lavoraccio che non poteva – maledizione a lui! – lasciare in mano a uno dei suoi tanti subalterni e fregarsene come faceva solitamente, ma era costretto a spenderci ore che invece poteva passare in modo più divertente!
Si mosse rapido e i popolani subito gli facevano spazio, schiacciandosi ai lati della strada; le falcate aumentavano man mano che si allontanava dal palazzo, dirette verso uno dei bordelli per un piacere veloce per poi cominciare a lavorare.
Il bordello a cui era diretto era stupendo e ci era stato molte volte in precedenza, peccato che in quei giorni ci fosse stata una festa particolarmente cruenta a Dras-Leona e molte delle prostitute erano state uccise, così nessuna era disponibile.
Uno dei motivi per cui aveva fatto di quella città la sua sede era proprio per la fede perversa e sanguinaria, ma in quel momento maledisse ogni singolo sacerdote di quella dannatissima religione!
Uscì di scatto dall’edificio e si diresse verso le prigioni, per potersi divertire squartando qualche poveraccio imprigionato per futili motivi.
«Signore!».
Un urlò lo richiamò, facendolo frenare di botto. I suoi occhi, da bianchi che erano, si scurirono improvvisamente, foschi presagi di qualche tempesta a cui nessuno avrebbe volontariamente voluto assistere.
Lo Spettro si girò di scatto, muovendo rapidamente la mano e pronunciando un incantesimo di morte: una delle due guardie che avevano osato fermarlo in mezzo alla pubblica piazza cadde a terra senza vita e subito gli sciacalli che popolavano la città si avventarono sul corpo, facendo razzia di qualsiasi cosa avesse un po’ di valore.
L’altra guardia, dispiaciuta per il suo compagno, si avvicinò al suo comandante: «Signore, è arrivato un altro dispaccio dall’imperatore» e gli porse una pergamena.
«Ancora?! Dannato! E tu sparisci, prima che decida di ucciderti come il tuo compagno!» disse, o meglio ringhiò, il suo comandante, afferrando con un gesto brusco i nuovi ordini di Galbatorix. «E voi portate via il cadavere!».
Si diresse verso la villa che aveva eletto a sua residenza e, una volta entrato, si rifugiò nel suo studio: lo aveva fatto completamente rimettere a nuovo, aggiungendo un gusto macabro al suo luogo di “pace”.
Era uno studio non molto grande, con le pareti dipinte di nero e un lato della stanza occupato da una libreria in legno scuro; dietro la scrivania la grande finestra era coperta da pesanti tende di velluto scuro e l’ambiente era illuminato da solo qualche torcia. Due semplici sedie in legno erano situate davanti alla scrivania, mentre una comoda poltrona – la sua poltrona – era dietro; per la stanza erano disseminate ossa e disegni macabri, mentre una parete era completamente tappezzata di qualsiasi tipo di armi.
Si sedette al suo posto e ruppe il sigillo della pergamena.
 
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view post Posted on 5/3/2012, 23:56
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e6ulpl
Ringil era partita quasi due settimane prima da Gil'ead e per ben 14 giorni non aveva fatto un pasto come si deve. Conigli e verdure andavano bene fino ad un certo punto, a lei servivano pezzi di carne un po' più... consistenti, e sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto appena arrivata a Dras Leona. Una città nel cuore dell'impero, ma d'altrone, che le importava? Chi vuole viaggiare, lo fa e basta. Stare a Gil'ead per tutta la sua luuu-nga esistenza non avrebbe certo aiutato. Attraversò senza tanti problemi il cancello della città, ottenendo solo qualche commento poco pudico sulla sua femminilità, o se avesse voluto vedere "una cosa che non avrebbe scordato mai" a casa di un soldato. Di sicuro lui non si sarebbe mai scordato del giorno in cui aveva importunato Ringil Saeros, e aveva perso la "cosa che lei non si sarebbe mai dovuta scordare". Appena mise piede nella Pubblica Piazza, vide un corpo che veniva trascinato via da alcune persone, precedentemente coperto da un telo. Era appena arrivata, e subito sembrava succedere qualcosa. Forse portava sfiga lei? Le piaceva l'idea... Forse avrebbe potuto divertirsi un po' in quella città, prima di rimettersi in viaggio verso Belatona, la sua prossima meta. Vedendo il corpo trascinato via, un pensiero malsano le passò per la mente. Interessante, poteva essere l'occasione che aspettava per divertirsi... Usando vari appoggi, saltò su un tetto vicino alla piazza, dove c'era una folla radunata a vedere lo "spettacolo" e con alcune parole nell'Antica Lingua, recise due pezzi di nervi nel cervello di un uomo, facendolo cadere a terra in preda al dolore. Ci volle tutto l'autocontrollo disponibile nell'Elfa, per trattenere le risate che, impudenti, le uscivano dalla gola. Mentre si riprendeva, vide che un'altra folla si era radunata intorno all'uomo urlante, mentre alcuni con più sangue freddo, cercavano di dargli sollievo in tutti i modi possibili. Rin ridacchio un po', poi mormorò «Deyja» e uno degli uomini che stavano aiutando il compagno cadde stecchito a terra. Ormai tutti si stavano guardando intorno, per capire dove fosse il misterioso assassino, e la ragazza si rannicchiò sul tetto in posizione quasi seduta, ridendo silenziosamente delle sue divertenti malefatte. Era proprio divertente usare la magia per scopi impropri, chissà perché i suoi simili non lo facevano più spesso? Forse perché il loro rigido autocontrollo era troppo sviluppato... Poverini, non sanno cosa si perdono.

Se non si fosse capito, il mio scopo è riattirarti fuori dal castello XD
 
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view post Posted on 6/3/2012, 19:21
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Prima di aprire completamente la pergamena, Geralt tornò con la mente ai giorni in cui poteva fare quello che voleva senza doversi preoccupare di rendere conto a nessuno; ripensò ai saccheggi, alle violenze e alle uccisioni che aveva perpetrato per così tanto tempo…
Una volta di più maledisse quel dannato mezzo Cavaliere di Galbatorix e la sua propria insana voglia di oltrepassare qualsiasi limite: “Se quel giorno…” pensò, ma un lieve – anche se non per i suoi sensi – mormorio dalla piazza lo distrasse prima che potesse completare quell’inopportuno pensiero.
Si decise ad aprire il messaggio:
Geralt, ho nuove notizie e nuovi ordini da darti: Durza si è lasciato scappare l’uovo e l’elfa che lo trasportava, in più non è riuscito a evitare che l’uovo si schiudesse.
Questo non mi impensierirebbe molto se il Cavaliere di Draghi fosse uno solo.
Sono due, Geralt, e ho bisogno che tu invii la metà degli uomini e degli Urgali ai tuoi comandi sotto Durza, che cercherà di riprenderli; non fare nulla, per il momento, tranne che cercare qualcuno di adatto a una missione tranquilla: i Raz’ac sono ancora nella Valle Palancar e voglio che tu ne scopra il motivo.
Sono stato abbastanza chiaro? Non fare nient’altro!! Durza si occuperà di tutto.
L’imperatore Galbatorix

Geralt rimase a fissare quelle poche parole per qualche istante, poi maledisse nuovamente quello che era a tutti gli effetti il suo padrone: come osava lasciar fare tutto a Durza? A quell’inetto, a quell’incapace di Durza?!
Si alzò in piedi di scatto, rovesciando la poltrona, ma non gli importava poi molto; si avvicinò a un bacile in pietra scura situato nell’angolo meno luminoso della stanza e cominciò a prepararsi per un incantesimo di negromanzia.
«Signore!» una guardia irruppe nello studio.
Lo Spettro, gli occhi nuovamente rossi, si girò con un globo di fuoco in mano, che fu scagliato contro la guardia in pieno viso; il ragazzo non riuscì a scostarsi e il suo volto fu quasi completamente incenerito. Cadde a terra con un urlo, portandosi le mani al viso.
«Cosa vuoi?» gli sibilò contro Geralt, impaziente: tutte quelle scene per un po’ di dolore?
«La… la piazza… c’è qualc… uno che… st-sta uccidendo l-la… folla…» mormorò il giovane, morente.
Geralt sollevò un sopracciglio: qualcuno osava creare disturbo e morte a Dras-Leona? Qualcuno che non era lui? Non l’avrebbe permesso! Dras-Leona era sua e di nessun altro!!
Lo Spettro scavalcò la guardia, indifferente alla sua sofferenza, e uscì nuovamente dalla villa per tornare nella piazza, cosparsa di cadaveri: tre uomini erano a terra, compreso quello che aveva ucciso lui in precedenza.
Si guardò intorno, cercando il colpevole con aria guardinga, finché i suoi occhi non si posarono su una figura rannicchiata su un tetto da cui si aveva una perfetta visione della piazza.
«Brisingr» mormorò, scagliando ad alta velocità il suo fidato fuoco nero contro di essa.

Mi sono messa a ridacchiare come una scema quando ho letto la tua risposta! Mi è piaciuta tantissimo!
Certo che tra Rin e Geralt scoppieranno scintille... e non in senso buono, penso!! In fondo, si somigliano sotto molti aspetti!
 
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view post Posted on 6/3/2012, 20:26
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Ebbene, proprio un bel vedere. Le formiche si stavano agitando sempre di più, e non a torto. Ormai la ragazza stava bellamente ridendo, incurante di alcune persone che la indicavano e la guardavano spaventate. Ad un certo punto, Rin vide un uomo avvicinarsi, e guardarsi intorno. Non sembrava spaventato, solo orribilmente seccato da tutto quel trambusto. Forse era un ufficiale, oppure uno di quei maggiori nei quali nemmeno una freccia puntata in pieno volto poteva spezzare loro l'autocontrollo. Però, era diverso. Emanava un sentore di... magico. Forse era uno stregone, o un umano che poteva usare la magia ad un livello superiore, non lo sapeva. Mentre la ragazza lo fissava e rimuginava tra se stessa, video l'altro mormorare un qualcosa, e all'improvviso una sfera di fuoco nero si formò nella sua mano, per poi essere scagliata dove era lei in quel momento. La sfera non sembrava avere un alto potenziale offensivo, ma di sicuro sempre fuoco era. Ringil avvolse con la mente il diamante di Roitare, e mormorò stizzita «Skolir nothr fra brisingr.». Le fiamme la avvolsero, e fecero andare in fiamme anche il tetto su cui si stava bellamente rilassando. Rin si alzò dalla posizione seduta dove era, e decise che se doveva entrare in scena, lo avrebbe fatto in grande stile. Mentre si rialzava, controllando che tutti potessero vedere, mormorò «Brisingr istalri!». Le fiamme nere che erano intorno a lei, si inalzarono improvvisamente, raggiungendo i dieci metri d'altezza, e spaventando tutti gli uccelli nelle vicinanze. La ragazza scoppiò a ridere quando vide le facce stupite degli abitanti, ma quella che più gli interessava, era quella dello stoico comandante. Chissà, forse poteva convincerlo a farsi fargli fare unpasto decente in cambio di un po' di pace? Però prima doveva scendere da li. L'incantesimo che usava per proteggersi dalle fiamme era di bassissimo consumo energietico (si trattava semplicemente di raffreddare l'aria intorno alla pelle condensando l'acqua presente nell'aere così da rendere fiammate di 1.000° una tiepida brezza riscaldante), ma dopo un po' il consumo di energia diventava pesante. Mentre recideva il flusso di energia che alimentava l'altezza delle fiamme, toccò con la mente ognuno degli abitanti che stavano guardando (beh, quelli che non erano ancora scappati di fronte alla Morte) e prelevò impercettibilmente energia da ognuno di essi. Evitò accuratamente il mago, visto che probabilmente sapeva riconoscere il tocco di una mente estranea alla sua, ma tutti gli altri pagarono un piccolo tributo, anche cani e gatti di passaggio, uccelli e piantine domestiche. Una decina di queste piccole forme di vita perserò troppa energia, e suddetta vita le abbandonò, ma nessun umano fu così sfortunato. Che peccato.

se te lo stai chiedendo, sono stata autoconclusiva, si D:
Ma son sicura che ne vedremo delle belle XDXD

L'antica lingua vuol dire rispettivamente -
"Proteggimi dal fuoco" e "Fuoco, divampa!"
 
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view post Posted on 6/3/2012, 21:15
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Sapeva che non avrebbe mai potuto funzionare adeguatamente, ma ci aveva provato lo stesso, impiegandoci poca energia.
Le fiamme circondarono la figura e Geralt notò ammirato – anche se non l’avrebbe mai ammesso – la tranquillità dell’atteggiamento del suo avversario: non era da tutti riuscire ad avere l’elasticità mentale necessaria per una cosa del genere… certo, bisognava essere anche un po’ pazzi.
All’improvviso, alcuni uomini cominciarono a cadere a terra e lo Spettro ghignò: chiunque fosse la persona che aveva davanti, si stava rapidamente guadagnando il suo rispetto!
L’avrebbe ucciso più velocemente!
Si avvicinò a uno dei cadaveri a terra e lo calciò senza alcun riguardo, spostandolo dalla sua strada, poi si rivolse al suo avversario: «Vogliamo giocare ancora un po’ oppure ti decidi a scedere e a morire con un po’ d’orgoglio? Perché ovviamente non si può parlare d’onore! Hai paura di affrontarmi, pezzente?».

Oh, non preoccuparti! In ogni caso, sai che ci siamo entrambe dimenticate di segnalare il consumo per la magia?
 
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view post Posted on 6/3/2012, 22:29
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Finnalmente si stava divertendo. Era davvero valsa la pena di andare a Dras Leona e fare un po' di casino. Forse però ora si era attirata l'ira di quell'uomo... Povera anima... Poteva anche risparmiarsi la fatica di alzarsi dalla sua sedia e venire a trovarla. Vedendo i suoi "compagni" (forse non li considerava tali, visto che calciò i cadaveri degli abitanti da lei uccisi come se fossero sacchi di alimenti) cadere, l'uomo alzò la voce e le gridò «Vogliamo giocare ancora un po’ oppure ti decidi a scedere e a morire con un po’ d’orgoglio? Perché ovviamente non si può parlare d’onore! Hai paura di affrontarmi, pezzente?» Ringil alzò un sopracciglio e piegò la testa di lato, mentre le sue labbra si distendevano in un sorriso con un che di sadico, e con la mente disse "ad alta voce" «Dai...» "disse" con una voce che poteva sembrare il purr purr di un gatto «Giochiamo ancora un po', sennò io finirò per annoiarmi...» concluse con una risatina da bambina piccolina che gioca con un gattino, cosa che non era molto lontana dalla realtà. Lei stava giocando niente di più niente di meno. Un gioco di sangue e morte, di vita e rinascita... Mentre stava ancora parlando-pensando, l'ultimo uomo in piazza cadde svenuto. Ringil raddrizzò la testa e un largo sorriso a 32 denti le si aprì sul viso. Beh, come minimo aveva recuperato tutta la poca energia che aveva inutilmente speso per fare la sua entrata in scena, ora poteva dedicarsi anima e corpo a divertirsi. Però prima si ricordò di una cosa importante. «Ehy, non è che prima di divertirci, però, potresti invitarmi a pranzo? Non mangio nulla di decente da almeno due settimane...». Effettivamente, poteva resistere con l'energia contenuta nella sua collana e in Roitare, ma mangiare qualcosa di ben più consistente era mooolto meglio, sopratutto se a scrocco. E poi, anche il divertimento può aspettare se c'è di mezzo del cibo.

Non abbiamo usato magie a grande consumo energietico, ed etrambe abbiamo pietre dove stipare energia... credo che sarebbe un calcolo inutile.
Piuttosto... Geralt proverà a far colpo su Rin? XD Ma anche no! hahahaha
 
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view post Posted on 6/3/2012, 23:22
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«Dai...Giochiamo ancora un po', sennò io finirò per annoiarmi...» la voce della ragazza invase la sua mente, infastidendolo: come si permetteva, quella sciocca? Lui era Geralt, uno dei più potenti Spettri di tutte le terre conosciute! Nessuno, soprattutto una ragazzina con ancora il latte alla bocca, poteva permettersi di parlargli in quel modo.
Voleva giocare? Ebbene, sarebbe stata accontentata! Richiamò una parte maggiore dalla sua energia e si concentro sull’incantesimo subito dopo che sentì morire l’ultimo uomo nella piazza.
«Ehy, non è che prima di divertirci, però, potresti invitarmi a pranzo? Non mangio nulla di decente da almeno due settimane...» la voce della ragazza lo interruppe nuovamente, facendolo arrabbiare ancora di più.
A quelle parole, però, alzò un sopracciglio: aveva fame? Voleva che la invitasse a pranzo? Ma da dove usciva?
Con un semplice movimento delle mani, pronunciò il suo incantesimo: «Kwellett moi môl!» [-1 Magia, -1 Resistenza].
Uno dei cadaveri, quello più massiccio, si rialzò in piedi e, con un cenno della mano, Geralt lo diresse verso la ragazza. Il corpo si mosse più rapidamente di quanto avrebbe fatto normalmente e alzò l’arma che portava in vita.
«Vuoi giocare, ragazzina? Allora giochiamo! Guadagnati il pranzo!» le urlò contro, incrociando le braccia e ghignando sinceramente divertito: quell’avvenimento gli stava proprio migliorando la giornata.
“Ah, che bella la negromanzia!”

Geralt fare colpo su Rin? No. Al massimo cercherà di stuprarla; ovviamente non ci riuscirà, però preparati a battutine anche piuttosto pesanti!
Ah, l'incantesimo significa: Cadavere diventa schiavo/marionetta: i due nomi sono elfici (merito di Tolkien), mentre l'incantesimo consiste nell'inserire un piccolo spirito suo sottoposto nel cadavere. Siccome stiamo pur sempre parlando di uno Spettro, immagino che riesca a utilizzare gli spiriti e i cadaveri!^^
Siccome è un incantesimo piuttosto pesante da fare, anche se poi toglie poco, mi sembrava giusto togliere qualcosina.
 
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Mentre aspettava una risposta dall'altro, Rin incrociò le braccia e piegò la testa di lato, un'altra volta, prima di sedersi sul cornicione della casa, a circa 2-3 metri dal suolo. Quando sentì una quantità imprecisata di energia spostarsi, mosse la testa per piegarla dall'altro lato e guardare con curiosità il mago. «Kwellett moi môl!» Appena pronunciate queste parole, uno dei cadaveri nella piazza si alzò come dotato di vita propria, e si incamminò a passo veloce verso il tetto dove lei era. "Ech, che brutta tecnica" pensò Ringil "molto rude, come chi la performa..." «Vuoi giocare, ragazzina? Allora giochiamo! Guadagnati il pranzo!» La ragazza mise il broncio a queste parole, e rispose, sempre con la mente (non avrebbe smesso di farlo finché sarebbe stato possibile...) in tono falsamente triste «Che uomo rude... Vabbè, farò come dici...» Fece una pausa, e mentre il soldato-cadavere era ad appena 5 o poco più metri di distanza mormorò «Gatha sem knìfr un lam ono, um letta du knìfr» [resistenza (-1)] Se non aveva sbagliato parole, la lama avrebbe dovuto incollarsi alla mano del cadavere, e la spada stessa si sarebbe fermata a mezz'aria. Se tutto andava secondo i piani, la ragazza avrebbe aggiunto un'altra parte al suo incantesimo, cioè «Stern risa... ganga». Avrebbe sollevato con la magia un ciottolo massiccio da lì vicino, e lo avrebbe scagliato a piena velocità contro la testa del soldato. Cadavere o no, una pietra attraverso la testa è la soluzione per tutto. Poi magari avrebbe potuto dargli fuoco, chissà... Forse incendiare tutto era la mossa migliore, molto meno dispendio di inutili energie, ma in quel caso avrebbe dovuto fare altri giorni senza mangiare... che dilemma...

tra un po' mi stancherò di cercare parole nell'antica lingua e mi metterò a scrivere italiano con un font particolare per l'antica lingua xD
Vuoi fare un duello "fino alla morte"?

Comunque, non mi sembra giusto scalare la resistenza per aver sollevato un sasso e averlo fatto volare, ma vabbè XDXD
 
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view post Posted on 7/3/2012, 17:53
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VaXUeGeralt ghignò maligno, riconoscendo la veridicità delle parole della ragazza, ma anche l’incantesimo; non gli importava, avrebbe potuto anche trapassargli il cranio ma nulla l’avrebbe fermato… neanche il fuoco.
Si chiese se fosse il caso di combattere fino alla morte, ma non se ne preoccupò: il suo fermaglio l’avrebbe protetto, solo incantesimi ancora sconosciuti avrebbero potuto perforarlo e ucciderlo.
Ma lui avrebbe potuto uccidere lei.
Il cadavere alzò la spada e, come si aspettava dato l’incantesimo, il suo movimento si bloccò a mezz’aria, lasciandolo completamente esposto agli attacchi della sua avversaria; non gli importava, poteva disintegrarlo.
Lui voleva solo distrarsi un attimo.
Alzò lentamente una mano, preparandosi all’incantesimo: «Kveykvan!» [-1 Magia, Re-1 sistenza]
Una tempesta di fulmini cominciò a scatenarsi intorno a loro, provocando urla, distruzione e morte in tutta la città; il loro impatto con il terreno circostante produceva assordanti tuoni e la luce era improvvisamente cambiata.
Geralt avanzò piano piano nella tempesta, decidendo la prossima mossa: non sapeva se sarebbe bastato quello a sconfiggere la ragazza sul tetto e non sapeva se sperarlo o meno…
I fulmini continuavano a cadere attorno a lui facendolo sentire sempre meglio.

No, per carità: niente fino alla morte!! Interrompiamoci prima. Anche se non so quando.
E non serve che scali in quel caso, penso: io sto usando incantesimi piuttosto pesanti!
 
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Mentre la ragazza se ne stava bellamente seduta sul tetto, un sasso si alzò in volo e andò dritto a velocità fulminea contro il Cadavere. Senza tante storie, gli trapassò il cranio, ma tanto per cambiare, non srtì effetto alcuno. Dopotutto, era un cadavere per una ragione... Intanto l'altro stava evocand un'altro incantesimo, a lei noto. «kveykvan!» Una pioggia di fulmini si abbattè su di loro, distruggendo mezza città. Ringil nn perse mezzo secondo, e disse <<letta Orya Kveykvan audr un eka>> [resistenza-1] Un incantesimo semplice, ma che prendeva un po' di energia. Nulla che il suo diamante non potesse risolvere... Però non era onorevole farsi fulminare in quel modo e non rispondere, sol che sorgeva un piccolo problema. Essendo un soldato di alto rango imperiale (sennò non avrebbe saputo usare la magia...) non poteva essere sguarnito di difese, non era umanamente concepibile. Dunque? Beh, se non poteva attaccare lui, non doveva far altro che usare il paesaggio circostante, ma avrebbe provato dopo. Prima avrebbe aspettato che il nemico finisse di irarsi per queste sciocchezze... Dopotutto, lei aveva chiesto solo un po' di cibo...
Non so se il combattimento drena anche magia... si? ._.Io credevo solo la resistenza >.<
 
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view post Posted on 8/3/2012, 20:42
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La ragazza era brava e capace, nessun dubbio su questo; il suo rispetto per lei cresceva sempre di più.
Peccato che da quella distanza non poteva vederla in viso; non che avesse problemi a fantasticare su di lei, anzi tutto il contrario!
Immaginava di averla sul suo letto per farle quello che desiderava… Geralt ghignò e si risvegliò dalle sue fantasticherie, ritornando con lo sguardo sulla ragazza: i fulmini ancora cadevano attorno a lui, sfiorando i due sfidanti quasi come se fossero circondati da una gabbia di elettricità.
Lo Spettro fece una smorfia: erano quasi allo stesso livello e il combattimento sarebbe potuto andare avanti per le lunghe, così decise di trovare un modo per finirlo senza essere necessariamente obbligato a ucciderla; l’illuminazione lo colse pochi istanti dopo, così decise di attuarla immediatamente.
Avrebbe perso l’effetto sorpresa dato dalla sua appartenenza agli Spettri, ma l’importante era vincere.
Sfruttando la sua capacità di Spettro e mantenendo attivo l’incantesimo [-1 Magia, -1 Resistenza], colse al volo un momento di lieve distrazione dell’avversaria per evaporare nell’aria e riapparire alle spalle della ragazza con il suo fidato uncino nella mano sinistra e appoggiato al collo della giovane.
«Bu!» sussurrò dove avrebbe dovuto trovarsi l’orecchio della giovane e immergendo il naso nei suoi capelli per ispirarne l’odore.
Ora che poteva vederla relativamente meglio, osservò la stranezza della sua capigliatura nera e bianca; incredibilmente strana e difficile da creare per una semplice umana, così spostò una ciocca di capelli premendo leggermente l’uncino sul collo, forse fino a farlo sanguinare, ma lui non lo sapeva. Con quel suo gesto scoprì le orecchie della giovane.
«Orecchie a punta: sei un’elfa, anche se non la solita elfa, uhm?» mormorò nel suo orecchio, circondandole la vita con un braccio. «Avrei dovuto capirlo: nessuna mocciosa umana avrebbe mai potuto tenermi testa. Dimmi il tuo nome, ragazza, e io ti farò mangiare qualsiasi cosa tu voglia».
[+1 Magia, +1 Resistenza]

Purtroppo anche magia. A due post di distanza, però, c'è il recupero; per questo i + in fondo.
Ho pensato di stoppare il combattimento perchè, siccome nessuno di noi due può morire e saremmo andate avanti ancora a lungo... beh, sarebbe diventato un po' una noia, secondo me! ^^
Comunque, la mia è solo un'idea, scegli tu se seguirla o meno! ^^
 
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view post Posted on 11/3/2012, 03:56
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Mentre Ringil se ne stava bellamente seduta sul tetto, godendosi la pioggia di fulmini che cadevano attorno a lei, improvvisamente vide il nemico smaterializzarsi nel nulla. Subito dopo, sentì un pizzicorio sul collo; una lama ci si era posata. «bu», era il nemico, che a quanto pareva non era umano. Effettivamente, nessun umano non cavaliere avrebbe potuto possedere una forza magica di tale portata. Probabilmente lo spettro era stato attirato da qualcosa, infatti le spostò i capelli bicolore, scoprendo così il suo piccolo "segreto". «Orecchie a punta: sei un’elfa, anche se non la solita elfa, uhm? Avrei dovuto capirlo: nessuna mocciosa umana avrebbe mai potuto tenermi testa. Dimmi il tuo nome, ragazza, e io ti farò mangiare qualsiasi cosa tu voglia». Le circondò la vita con un braccio, inspirando il suo profumo. Per fortuna Rin era una persona molto pulita, e anche se non aveva acqua corrente a disposizione usava la magia per mantenersi pulita e profumata... Decise che, già che c'era, poteva benissimo stare al gioco, nessuno ci avrebbe perso. La ragazza girò il viso dalla parte in cui era il nemico (oppure ex-nemico? Chi poteva saperlo?) e disse «Ah, bene... Mi chiamo Ringil; ora andiamo a mangiare?» concluse con tono contento. Se fosse stata un po' meno pazza, forse se la sarebbe data a gambe, ma sinceramente non le importava di stare a parlare con una lama premuta sul collo, ed un uomo (beh, spettro) attaccato al culo. In quel momento voleva mangiare, e nessun altra cosa avrebbe potuto distoglierla da quello scopo... primario. Non le era nemmeno venuto in mente di chiedergli il suo nome, dopotutto, era importante? Non per lei. [resistenza +1; magia +1]

Ho fatto una PG troppo pazza xDD
 
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view post Posted on 11/3/2012, 22:45
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Quell’atteggiamento così disinteressato lo fece ridere di gusto: non si divertiva così tanto da anni.
Allontanò il coltello dalla gola dell’elfa e si resse la pancia per le grasse risate; si alzò in piedi e si diresse come se niente fosse verso il ciglio del tetto, lasciandosi cadere giù.
Sciolse finalmente l’incantesimo e gli parve di sentire un sospiro di sollievo collettivo da parte di quello che rimaneva degli abitanti di Dras-Leona. Osservò disinteressato lo scempio che avevano fatto nella piazza e chiamò una guardia, ordinandogli di fare piazza pulita: «Sono sicuro che un bel falò basterà a sistemare tutto commento; poi si voltò indietro a osservare l’elfa. «Ehi, tu! Allora, vieni o no?» le disse, avviandosi verso il palazzo.
Entrò senza controllare di essere seguito, dirigendosi verso le cucine. «Capo cuoco! Fa’ apparecchiare la tavola per due; nella sala da pranzo blu!».
L’uomo interpellato si girò e si inchinò davanti allo specchio: «Sarà fatto immediatamente, my lord».

[+1 Magia, +1 Resistenza]
Ma così è più divertente, no? XD
 
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view post Posted on 18/3/2012, 01:17
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If I could buy Forever at a price, I would buy it twice ~

.......

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Dai meandri oscuri all'interno del web... Niente più iPod Touch.

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Quando finì di pronunciare l'ultima frase, l'altro si mise a ridere di gusto. L'elfa non si spiegava perché, non aveva detto nulla di divertente. Forse lo era il suo nome? Beh, non era importante, ma lo era il fatto che ora finnalmente avrebbe potuto mangiare. Non mangiava carne da un bel po', e l'energia delle piante e le lucertole che trovava sotto al terreno non erano certo un pasto come si deve. Chissà quali prelibatezze aveva il generale nelle sue cucine... Mentre vagava con la mente nei cibi più disparati, mormorò tra sé e sé «Waise heill» e il piccolo taglio che si era venuto a formare con la pressione della lama sul suo collo svanì senza lasciare traccia. Avrebbe potuto lasciarlo guarire da solo, ma Rin era troppo impaziente per queste cose. E poi, la sua pelle candida ed immacolata non andava resa impure con una cicatrice. Intanto lo spettro era già sceso dal tetto, e la pioggia di fulmini era cessata, con gran sollievo dei cittadini. Visto che il "pericolo" era cessato, anche la ragazza sciolse l'incantesimo di protezione, e si diede uno sguardo intorno. Mezza città era ridotta a macerie, e l'altra metà non sembrava in buono stato; i cittadini avrebbero dovuto lavorare parecchio per mettere apposto quel casino. Rin posò lo sguardo anche sul tetto dove era ancora in piedi. Sembrava un isolotto di salvezza dove intorno c'era l'apocalisse. Si aspettava un ringraziamento speciale da parte del proprietario, per aver salvato il suo possedimento. Una voce la richiamò dai suoi pensieri «Ehi, tu! Allora, vieni o no?» Ah, beh, giusto... Doveva pur smuoversi da lì; Scese con un agile balzo dal tetto, e seguì l'altro, che si dirigeva a passo veloce verso il palazzo. Entrò e ordinò ad un uomo «Capo cuoco! Fa’ apparecchiare la tavola per due; nella sala da pranzo blu!». Oh, che bello, le sale erano colorate? Probabilmente una rosso sangue sarebbe stata molto più in tono con la sua personalità, ma andava bene lo stesso. A caval donato non guardare in bocca... Ringil aveva addosso un sorrisetto soddisfatto mentre osservava le varie stanze dove erano passati, ed esplorava con la mente tutto ciò che le capitava a tiro (compresi animali e persone). Improvvisamente, perso interesse per quello che stava facendo, esclamò mentalmente «Cosa c'è per pranzo?». Probabilmente un disinteresse e una mentalità così non erano mai capitati, e mai sarebbero capitati, allo spettro...

Scusa il ritardo, non l'ho fatto apposta ç_ç
 
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view post Posted on 18/3/2012, 23:34
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VaXUeGeralt sorrise obliquamente alla domanda della ragazza: «Immagino che avremo affettato come antipasto, minestra di riso come prima portata, piatto di arrosto con verdure lessate come seconda e un qualsiasi dolce come terza. Ti basta, mocciosa, o sei un pozzo senza fondo?» ironizzò con scherno.
Avanzò tranquillamente nel corridoio, pronto ad arrivare nella stanza da lui scelta per il pranzo, quando la strada gli fu bloccata da una giovane ragazza china fino a terra.
Geralt alzò un sopracciglio, sorpreso da quell’intraprendenza: «Cosa vuoi ragazza? E alzati, voglio osservarti in viso» le ordinò: in fondo, aveva bisogno di compagnia per quella notte!
La giovane umana fece quanto le era stato comandato, mostrandogli un viso scottato dal sole, due occhi scuri e una chioma dorata; analizzandola velocemente, lo Spettro si accorse che le forme piene della giovane si notavano poco a causa dei vestiti più larghi del normale. «Mi è stato detto di dirvi che la sala da pranzo blu e quella rossa sono inagibili: i fulmini hanno fatto crollare il soffitto» disse la bionda con gli occhi fissi sui suoi piedi scalzi.
Geralt le si avvicinò, accarezzandole i seni e ghignando quando tremò di paura: adorava quella sensazione di potere! «Fa’ preparare il salottino verde, allora. E fatti trovare nella mia stanza dopo il tramonto» le ordinò lascivo, lasciandole un bacio a labbra aperte sulla spalla.
Si allontanò dalla serva, china in un altro inchino, e si diresse verso lo studio: «Elfa, gradisci un bicchiere prima di cena? Come avrai sentito, il tavolo non è ancora pronto e dovremo aspettare qualche minuto».

Figurati! Tanto ero assente!^^
 
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