Ebbene, proprio un bel vedere. Le formiche si stavano agitando sempre di più, e non a torto. Ormai la ragazza stava bellamente ridendo, incurante di alcune persone che la indicavano e la guardavano spaventate. Ad un certo punto, Rin vide un uomo avvicinarsi, e guardarsi intorno. Non sembrava spaventato, solo orribilmente
seccato da tutto quel trambusto. Forse era un ufficiale, oppure uno di quei maggiori nei quali nemmeno una freccia puntata in pieno volto poteva spezzare loro l'autocontrollo. Però, era
diverso. Emanava un sentore di... magico. Forse era uno stregone, o un umano che poteva usare la magia ad un livello superiore, non lo sapeva. Mentre la ragazza lo fissava e rimuginava tra se stessa, video l'altro mormorare un qualcosa, e all'improvviso una sfera di fuoco nero si formò nella sua mano, per poi essere scagliata dove era lei in quel momento. La sfera non sembrava avere un alto potenziale offensivo, ma di sicuro sempre fuoco era. Ringil avvolse con la mente il diamante di Roitare, e mormorò stizzita «
Skolir nothr fra brisingr.». Le fiamme la avvolsero, e fecero andare in fiamme anche il tetto su cui si stava bellamente rilassando. Rin si alzò dalla posizione seduta dove era, e decise che se doveva entrare in scena, lo avrebbe fatto in grande stile. Mentre si rialzava, controllando che tutti potessero vedere, mormorò «
Brisingr istalri!». Le fiamme nere che erano intorno a lei, si inalzarono improvvisamente, raggiungendo i dieci metri d'altezza, e spaventando tutti gli uccelli nelle vicinanze. La ragazza scoppiò a ridere quando vide le facce stupite degli abitanti, ma quella che più gli interessava, era quella dello stoico comandante. Chissà, forse poteva convincerlo a farsi fargli fare unpasto decente in cambio di un po' di pace? Però prima doveva scendere da li. L'incantesimo che usava per proteggersi dalle fiamme era di bassissimo consumo energietico (si trattava semplicemente di raffreddare l'aria intorno alla pelle condensando l'acqua presente nell'aere così da rendere fiammate di 1.000° una tiepida brezza riscaldante), ma dopo un po' il consumo di energia diventava pesante. Mentre recideva il flusso di energia che alimentava l'altezza delle fiamme, toccò con la mente ognuno degli abitanti che stavano guardando (beh, quelli che non erano ancora scappati di fronte alla Morte) e prelevò impercettibilmente energia da ognuno di essi. Evitò accuratamente il mago, visto che probabilmente sapeva riconoscere il tocco di una mente estranea alla sua, ma tutti gli altri pagarono un piccolo tributo, anche cani e gatti di passaggio, uccelli e piantine domestiche. Una decina di queste piccole forme di vita perserò troppa energia, e suddetta vita le abbandonò, ma nessun umano fu così sfortunato. Che peccato.
se te lo stai chiedendo, sono stata autoconclusiva, si D:
Ma son sicura che ne vedremo delle belle XDXD
L'antica lingua vuol dire rispettivamente -
"Proteggimi dal fuoco" e "Fuoco, divampa!"